Le recenti notizie sugli interventi di riduzione delle bollette non bastano a tranquillizzare gli italiani: nessun vantaggio per chi è in difficoltà, qualcuno pagherà molto di più.
Il potere d’acquisto degli italiani subisce una riduzione notevole di anno in anno, frutto della delicata situazione economica che caratterizza i nostri tempi. Ad intervenire sono gli aumenti dei costi finali di beni e servizi, frutto anche del circolo vizioso innescato dall’aumento delle bollette.

Il caro-energia infatti, continua ad incidere non soltanto sui redditi delle famiglie, ma anche e soprattutto sulle aziende, che non riescono a far fronte alle spese e devono compensare sulle spalle dei consumatori. Un quadro che si completa con la soppressione di comparti produttivi nelle piccole e medie imprese, costrette dall’inflazione a pagare molto di più.
Tutelare i consumatori più vulnerabili in questo contesto si pone come una sfida sempre più ardua. A marzo 2025, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha risposto introducendo la misura di riduzione della spesa annuale.
Un complessivo di 14,8 euro per ogni nucleo familiare, equivalente a circa 1,25 euro al mese, che ben poco può tamponare l’impennata dei prezzi dell’energia elettrica a cui si è assistito negli anni precedenti. Si parla infatti di aumenti di 200 euro in bolletta a cui gli italiani dovranno far fronte.
Perché si paga di più in bolletta: gli aumenti degli ultimi anni
Riuscire ad affrontare le spese mensili per i nuclei vulnerabili è sempre più difficile con un reddito medio. Non è sufficiente il nominale incremento del +4,2% a far fronte all’aumento dei costi e dell’inflazione, che continuano a gravare sulle spalle degli italiani. Si spiega così l’abbassamento del tenore di vita che porta, secondo gli ultimi aggiornamenti del 2025, una gran parte della popolazione a toccare il rischio di povertà.

I dati Istat parlano chiaro. Soltanto nel 2024 i nuclei vicini alla soglia erano il 23,1% della totalità, con un peggioramento rispetto all’anno precedente. Concentrandosi sulle analisi effettuate dal Codacons e basate sugli ultimi quattro anni è possibile stimare che le spese per i consumi energetici sono incrementate notevolmente.
Calcolando una media di 2.000 kWh in un anno, è possibile infatti registrare un totale di 610,8 euro in bolletta con le tariffe attuali. L’abbassamento dunque c’è stato, ma non basta a compensare l’aumento attribuibile al periodo del 2021. Paragonando le spese, si verifica un aggravio del 46,6%, pari a 196 euro in più per ogni nucleo familiare.
Le tutele graduali e gli aggiornamenti dunque, hanno un raggio d’azione molto ridotto considerando che i consumatori si ritrovano con 200 euro in meno nel portafoglio rispetto a qualche anno fa. Una cifra a cui bisogna chiaramente sommare anche i costi relativi al gas. Le famiglie vulnerabili si trovano dunque di fronte all’incombenza di dover rispondere a costi pari in media a 2.045,8 euro in un anno. Un dato che lancia l’allarme su una situazione critica.