Una recente scoperta scientifica riaccende i riflettori su un’insospettabile connessione tra abitudini alimentari e tumore ai polmoni: forse è il caso di iniziare a guardare con più sospetto certi cibi che consideriamo “innocenti”.
Quando si parla di alimentazione e salute, siamo tutti ormai piuttosto allenati a pensare a cuore, fegato, magari anche al pancreas se vogliamo essere scrupolosi. I polmoni però, ammettiamolo, non rientrano quasi mai nella lista dei bersagli alimentari, eppure, secondo alcune recenti ricerche, sarebbe il caso di includerli. Proprio quei due instancabili lavoratori che ci tengono in vita con ogni respiro potrebbero subire più danni di quanto immaginiamo da ciò che mettiamo nel piatto.

Negli ultimi anni si è parlato tanto del potere della dieta nella prevenzione dei tumori, studi recenti dimostrano che la dieta svolge un ruolo cruciale anche nello sviluppo del tumore ai polmoni. Fino ad oggi il grande colpevole di questo tipo di tumore è stato il fumo di sigaretta e non avevamo considerato altri responsabili meno chiassosi e molto più presenti nella nostra vita quotidiana.
“Zuccheri nascosti, danni evidenti”: cosa rivela la scienza su dieta e cancro ai polmoni
Siamo tutti d’accordo sul fatto che fumare faccia malissimo e che chi decide di smettere stia facendo un regalo ai propri polmoni. Mentre ci compiacciamo del nostro stile di vita “smoke free”, potremmo inconsapevolmente alimentare un nemico invisibile proprio attraverso quello che mangiamo ogni giorno. C’è infatti un nuovo attore sulla scena, ed è un attore piuttosto energico: si chiama glicogeno. Nome tecnico e poco affascinante, vero? Eppure è una molecola molto più interessante (e subdola) di quanto sembri.

Il glicogeno è in sostanza la scorta di energia del nostro corpo. Una specie di salvadanaio zuccherino che si riempie quando esageriamo con i carboidrati, soprattutto quelli raffinati, e che viene stipato in muscoli e fegato in attesa di essere usato. Peccato che, secondo le ultime ricerche, quando questo zucchero immagazzinato comincia ad accumularsi anche dove non dovrebbe, come per esempio nei tessuti polmonari, le cellule tumorali iniziano a farsi festa.
Gli scienziati hanno osservato che nei casi di adenocarcinoma polmonare, il tipo più comune di tumore ai polmoni, c’è un’anomala concentrazione di glicogeno proprio all’interno delle cellule malate. E’ stato osservato che più glicogeno c’è, più il tumore cresce in fretta, come se le cellule tumorali ricevessero una razione extra di carburante per accelerare la loro corsa. Al contrario, quando questa scorta viene meno, la crescita si arresta o rallenta.
Tutto questo è emerso grazie a una tecnica scientifica che sembra uscita da un film di fantascienza, la cosiddetta metabolomica spaziale, che consente di mappare le molecole nei tessuti in modo estremamente preciso. Un po’ come guardare dentro le cellule con una lente che ci mostra cosa sta succedendo davvero dietro le quinte.

Quel glicogeno incriminato è la conseguenza diretta del nostro stile alimentare, quello che spesso chiamiamo senza troppa consapevolezza “dieta occidentale”. Il che significa, nella vita di tutti i giorni, patatine in busta, biscotti confezionati, merendine, cibi fritti, pizze surgelate e tutte quelle meravigliose delizie da supermercato che fanno sembrare ogni pasto una festa ma che, a quanto pare, non fanno altrettanto festa ai nostri polmoni..
Vale la pena cominciare a prendere sul serio l’idea che anche i polmoni possano beneficiare di un’alimentazione più equilibrata. Perché se c’è una cosa che emerge da questi studi è che la dieta, nel bene e nel male, non si limita a influenzare solo peso o livelli di colesterolo. Può davvero fare la differenza nella prevenzione di malattie molto più serie.
Ridurre il consumo di zuccheri semplici, limitare i cibi ultra-processati e magari rivalutare la vecchia cara dieta mediterranea con la sua frutta, la verdura, i legumi e l’olio d’oliva potrebbe diventare una scelta intelligente non solo per l’intestino o per il cuore, ma anche per proteggere quei due fedeli compagni di viaggio che sono i nostri polmoni.